Secondo una recente ricerca realizzata dall’Istituto di Gerontologia e Geriatria dell'Università di Perugia - Azienda ospedaliera Santa Maria della Misericordia, in collaborazione con il Karolinska Institutet di Stoccolma, per diminuire il pericolo di Alzheimer è importante aumentare il livello plasmatico delle diverse forme di vitamina E.
I risultati dello studio sono stati diffusi sulla rivista Journal of Alzheimer's Disease e come si legge in un comunicato della stessa azienda ospedaliera di Perugia “hanno riscosso interesse nella comunità scientifica con apprezzamenti della stampa specializzata e non, a livello europeo ed extraeuropeo”.
Secondo la dottoressa Francesca Mangialasche, responsabile della ricerca, il 70% dei casi di demenza si hanno in soggetti che superano i 75 anni di età. Lo studio ha dimostrato che la vitamina E svolge un effetto protettivo anche negli ottantenni.
La vitamina E è una famiglia di otto composti naturali, ma quasi tutte le ricerche sull'Alzheimer hanno esaminato solo uno di questi componenti, l'a-tocoferolo. La nostra ipotesi - ha dichiarato la ricercatrice “è che tutti i componenti della famiglia della vitamina E possano avere un ruolo protettivo contro tale malattia''.